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Art Space – Publishing Plaftorm – Bookstore

Markus Krstiess - With the eyes of the earth

20.10 - 15.12.2018

49 anni fa Robert Smithson realizzò il suo primo lavoro “earthwork” Asphalt Rundown nell’ottobre 1969
in una cava abbandonata vicino a Roma con la Galleria L’Attico. Questa mostra e relativa pubblicazione
raccoglie materiale raro e inedito dall’Archivio Claudio Abate e Fabio Sargentini (Galleria L’Attico) che documenta la colata iconica e la mostra di Smithson realizzata all’interno di Galleria L’Attico. Questi documenti testimoniano la ricerca dell’artista tedesco Markus Karstiess che nel 2014 fece uno scavo nel sito romano per cercare i resti dell’azione.

Nella mostra With the Eyes of the Earth l’artista Markus Karstiess si trova nel ruolo doppio di artista-e curatore che fornisce uno sguardo sulla natura complessa della sua opera artistica, fatta di diverse componenti visibili e invisibili.
Il display è costituito dalle sue sculture Scholar’s Rocks, dalla fotografia di Claudio Abate che documenta l’intervento di Smitshon, dal raro poster originale ed ephemera prodotti dalla galleria L’Attico e, di sotto, del video Was die Erde sieht che registra l’esplorazione del sito di Asphalt Rundown.


In occasione della mostra viene prodotto un libro d’artista accompagnato dai testi di Sylvia Metz e Friedrich Meschede pubblicato da A+Mbookstore edizioni, Milano e VIAINDUSTRIAE PUBLISHING, Foligno.

Il progetto è supportato dall’Archivio Claudio Abate, Fabio Sargentini, Fondazione Holt / Smithson,
VAN HORN Düsseldorf e Ministero della Cultura e della Scienza dello Stato tedesco della Renania settentrionale-Vestfalia.

La recente mostra antologica che il Maxxi di Roma ha dedicato a Maurizio Nannucci, ha documentato i molti aspetti della sua ricerca, dalle prime esperienze di poesia concreta, alle opere di ambito concettuale e alle grandi istallazioni in neon sia nel contesto urbano che museale, ha inoltre evidenziato come le edizioni ed i multipli rappresentino una pratica centrale e costante del suo lavoro. All’inizio degli anni Sessanta, è stata determinante la riflessione fatta insieme ad alcuni artisti sui concetti di riproducibilità e di irripetibilità dell’opera d’arte, che, liberatasi da accezioni di unicità, si apriva ad una dimensione più nuova e democratica. Da questi presupposti nasce un “corpus” di oltre trecento edizioni tra libri d’artista, multipli, dischi, manifesti, stampe, foto, ephemera, audiovisivi che documentano i vari momenti della straordinaria opera di Nannucci, che trova pochi eguali nel panorama internazionale dell’arte contemporanea. Questa pluralità di mezzi è la testimonianza della sua pratica artistica interdisciplinare che supera le separazioni e gerarchie esistenti tra i vari media.